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Riforniscono i market bengalesi della movida issando bandiera nera e vengono scambiati per terroristi

Intanto i venditori stranieri si organizzano per la consegna di alcol a domicilio con uno dei sistemi più vecchi del mondo: il cestino

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(Un market bengalese rifornisce di birra gli abitanti dei piano superiore della casa in via San Bernardo)

I venditori bengalesi della movida non smettono di finire nella cronaca di giornali, siti e tv. Dopo l’aggressione al negoziante orientale che, la settimana scorsa, se ne tornava a casa a notte fonda con 1800 euro, provento di una serata di lavoro, oggi è la volta dei “distributori” di birra e alcol che riforniscono i market gestiti dagli stranieri. Questa volta, i cittadini del Bangladesh che hanno messo su una fitta rete di empori che, la sera, per la maggior parte diventano distributori di birra, alcolici e superalcolici a prezzi molto bassi (abituali fornitori dei minorenni che partecipano alla movida e che non ottengono l’alcol dai locali italiani), hanno rischiato addirittura di essere arrestati come terroristi. Il furgone delle consegne, pieno di casse di birra, issava infatti bandiera nera che i poliziotti di una volante ha scambiato, nei pressi della cattedrale, per un vessillo dell’Isis. Uno dei bengalesi fermati sul furgone insieme a un pachistano aveva come foto dello schermo del cellulare un mitragliatore. Questo ha molto impensierito gli agenti e della questione è stata interessata la Digos. Gli esperti hanno escluso che si trattasse di terroristi e i tre stranieri hanno spiegato che la bandiera nera era una sorta di portafortuna. Una spiegazione davvero singolare. Qui l’intervista al professor Andrea Margelletti, presidente del Centro di studi geopolitici Cesi, sui market bengalesi e sulle persone che li hanno aperti. https://genovaquotidiana.com/2015/07/11/il-professor-margelletti-chupiterie-bengalesi-possibile-problema-annonario-non-terrorismo/

Intanto, nella zona della movida continuano a moltiplicarsi (ne ha appena aperto uno in via delle Grazie) e alcuni si organizzano per la consegna della birra e dell’alcol a domicilio ai piani superiori delle case con il più classico e tradizionale metodo: il canestrino.

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